Perché devi conoscere il contenuto dei nastri magnetici di backup

martedì 24 novembre 2015 di Ontrack Italia

Sebbene i nastri magnetici già da qualche anno vengono dati per superati, essi sono ancora vivi e vengono spesso utilizzati dalle aziende.

Avendo dei costi contenuti e un ciclo di vita anche più lungo di 30 anni, i tape vengono utilizzati sia come supporto di archiviazione dati sia come supporto di backup.

Un recente studio condotto da Ontrack a livello mondiale circa l’utilizzo dei nastri magnetici all’interno delle aziende ha evidenziato le criticità e le difficoltà  che gli amministratori IT ancora oggi devono gestire: molte delle persone intervistate nello studio condotto in sette nazioni nel mondo hanno sottolineato la difficoltà di mantenere i vecchi software e hardware necessari per l’utilizzo dei tape.

Per la maggior parte degli intervistati, inoltre, individuare il nastro in cui si trovano i dati richiesti è ancora un processo  troppo dispendioso in termini di tempo e costi.

Ma, sebbene gli amministratori IT non amino ripristinare l’accesso ai dati da vecchi tape di archivio e dai più recenti nastri di backup, è invece buona prassi farlo.

In molti casi l’accesso a vecchi dati archiviati è necessario per rispondere alle richieste di ricerche o di indagini interne o esterne all’azienda.

Che si tratti di un’email inviata da un ex top manager o di dati inerenti un progetto completato molto tempo prima, le informazioni richieste devono essere recuperate in tempi rapidi.

Se si verifica una perdita di dati è altrettanto importante riuscire ad accedere ai backup su nastro magnetico e ai contenuti più recenti. In caso di errore umano, la possibilità di recuperare le informazioni mancanti di un progetto può a volte significare la vita o la morte di un’azienda.

Qual è la differenza tra archiviazione e backup?

La creazione di un backup ha un solo scopo: avendo a disposizione una copia di backup, gli amministratori di sistema sono in grado di gestire eventuali problematiche legate ai computer in maniera più semplice. Quando si verifica un errore di sistema o un’interruzione nel funzionamento dello storage, i backup possono essere utilizzati per ripristinare il sistema stesso e riportarloallo stato iniziale. Minore è il periodo di tempo che intercorre tra una copia di backup e l’altra minore sarà la quantità di dati persi. Dal momento che l’accesso agli hard disk è più semplice e veloce rispetto all’acceso ai tape, molti backup vengono salvati su dischi. In caso di guasto o malfunzionamento questo backup può essere caricato più facilmente nel sistema. Ma sebbene i sistemi di backup si basino sempre più sugli HDD, il nastro magnetico gioca ancora un ruolo importante nell’ambito del backup ed è ancora utilizzato come supporto  principale per le copie di backup di molte aziende.

Gli archivi, invece, sono completamente differenti: i dati memorizzati in un archivio non verranno probabilmente mai più utilizzati. Gli archivi vengono principalmente memorizzati su nastri magnetici per via della loro durata e per il loro costo contenuto. Questi tape verranno poi a loro volta archiviati o all’interno dell’azienda stessa o presso un service provider esterno che avrà il compito di garantire che questi nastri vengano maneggiati e gestiti in maniera corretta.

Qual è la differenza tra disaster recovery e business continuity?

Disaster recovery e business continuity sono anch’esse due elementi completamente diversi. Il termine di disaster recovery era primariamente utilizzato per indicare il processo di recupero dei dati da computer, sistemi di storage e server che hanno smesso di funzionare in maniera corretta per via di un disastro naturale – come ad esempio un allagamento, un incendio, un terremoto o uno tsunami. Oggi questo stesso termine viene per lo più utilizzato per descrivere tutte quelle perdite di dati non provocate dall’uomo.

Il termine recupero dati fa riferimento a cosa deve essere recuperato indipendentemente dalla ragione che ne ha provocato la perdita. Entrambi i termini descrivono le misure necessarie per recuperare l’accesso ai dati persi, per ripararli, riassemblarli o riallocarli. Indipendentemente dalla ragione per cui i dati sono stati persi, devono essere seguiti specifici passaggi per riportare il sistema allo stato funzionale come ad esempio effettuare il restore dei server o del sistema centrale attraverso i backup.

La business continuity sebbene venga spesso utilizzata da molti come sinonimo di disater recovery si basa su un concetto più ampio: un piano di business continuity include tutti i processi e le procedure che assicurano che quando un‘azienda si trova nel bel mezzo di un disastro naturale tutte le funzioni di importanza critica per le attività possano proseguire sia durante che dopo il verificarsi del danno! Inoltre un piano di business continuity può essere applicato anche nel caso in cui si verifichino altri danni al sistema come un attacco malware, hacker o di sabotaggio.

Come posso sapere cosa si trova all’interno dei miei tape?

La risposta è molto semplice: potete conoscere il contenuto dei vostri nastri leggendo il catalogo o il listing dei tape. Normalmente quando utilizzate un software di backup o una soluzione di archiviazione avete a disposizione una funzione intrinseca che vi permette di catalogare i vostri tape e il loro contenuto.

Le informazioni all’interno di questo catalogo includono quasi sempre i diversi tape o il loro numero di etichetta (l‘informazione che  consente di differenziare un nastro da un altro), la data e l’ora del backup, la tipologia di backup e - cosa ancora più importante - quali directory e file sono state sottoposte a backup. Questo catalogo può essere quindi salvato in un file e archiviato su qualche altro dispositivo come ad esempio l’hard disk dell’amministratore IT per essere utilizzato in un secondo momento.

Talvolta - come ad esempio nel caso di NetBackup – il file di catalogo ha un ruolo ancora più importante: senza questo file il software di backup non ha accesso alle sessioni di backup e non può quindi effettuare il restore dei dati. In questo caso l’utente dovrebbe importare nuovamente i tape e creare un catalogo ex novo.

Un’altra cosa che dovreste tenere ben a mente quando avete a che fare con l’utilizzo dei nastri è che non esiste un file di catalogo universale!

Un catalogo è sempre legato ad uno specifico software: ciò significa che questo non può essere interscambiato con un altro sistema di backup su nastro. Inoltre spesso i cataloghi sono specifici di un sistema, il che rende quasi impossibile importare un file di catalogo in un sistema di storage su tape diverso anche nel caso in cui entrambi utilizzino lo stesso software di backup.

Cosa succede se non possedete un file di catalogo?

In questo caso non avreste la possibilità di sapere quali file sono archiviati sui vostri tape e come i dati sono stati memorizzati all’interno dei tape set.

Dato che normalmente vengono archiviati grossi volumi di dati su diversi tape all’interno di una struttura predisposta dal software di backup, il restore dei dati senza un catalogo diventa un compito difficile e dispendioso in termini di tempo e solitamente solo gli specialisti di recupero dati sono in grado di effettuarlo.

I nastri possono durare (quasi) per sempre e questo potrebbe creare dei seri problemi...

Anche se avete un file di catalogo dei vostri nastri ancora a portata di mano,  a distanza di anni potreste comunque avere dei seri problemi nell’accedere ai contenuti. In molti casi sia il software che l’hardware non sono più disponibili oppure non funzionano più correttamente.

Le ragioni sono diverse: può capitare infatti che l’hardware non sia stato manutenuto in modo appropriato e che la pulizia dei drive non sia mai stata fatta. Anche il software potrebbe non funzionare più oppure il sistema operativo potrebbe essere così datato da non funzionare più su sistemi moderni.

Conclusione

Come evidenziato in questo articolo conoscere quali dati e dove questi sono stati memorizzati sui vostri nastri di backup o di archivio è fondamentale in caso di scenari disaster recovery o di business contiuity, così come per motivi legali o normativi, ad esempio per cause legali.

Indipendentemente dal motivo per cui vi venga richiesto di accedere nuovamente ai file su tape questa è sempre un’attività critica a livello di tempo.

Non sapere dove sono memorizzati i file su uno specifico tape o all’interno di un set di nastri può infatti rendere il processo di recupero dati più dispendioso in termini di tempo e di conseguenza anche più costoso.

Ma, come sottolineato il problema è che non esiste sul mercato un catalogo universale per tape: una soluzione, che ad esempio, possa essere utilizzata con ogni software di backup  o che almeno possa importare un vecchio catalogo e mostrarne il contenuto.

Al momento potete solo importare alcuni dei vecchi file di catalago in un sistema di un altro fornitore nel caso in cui la nuova soluzione software di backup offra il servizio di migrazione.

Purtroppo però in molti casi queste opzioni non vengono offerte dai nuovi software. Sarebbe quindi un passo in avanti se qualcuno proponesse una soluzione di catalogazione facile da usare, in grado di rispondere alle necessità degli amministratori IT negli anni a venire...

Fonte immagine: Ontrack Germania

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