All’inizio erano gli smartwatch ora arriva la cyber-giacca

venerdì 21 luglio 2017 di Massimo Mazza

Sono passati solo pochissimi anni da quando le tecnologie indossabili (wearable technologies) hanno fatto capolino tra noi con gli smartwhatch. Eppure già una nuova rivoluzione è alle porte. Non si parla più di indossare un oggetto hi-tech al polso ma di vestire una vera e propria giacca ipertecnologica: la cyber-giacca!

Il progetto in questione si chiama Jacquard Project ed è stato sviluppato da Google ATAP (Advanced Technology And Projects).

Cos’è il Jacquard Project?

Si tratta del nome che Google ha scelto per un particolare sistema di tessitura (la tessitura e i tessuti Jacquard prendono il nome dal loro inventore Joseph-Marie Jacquard). Questo sistema permette di combinare filati elettronici con filati naturali. In altra parole è possibile ottenere un tessuto formato da leghe metalliche e da elementi naturali come il cotone creando una sorta di fibra tecnologica (maggiori informazioni su Jaquard). Materiali naturali e materiali elettronici combinati insieme sono sufficientemente resistenti per poter essere lavorati con gli attuali telai industriali e dare origine ad un tessuto in grado di rendere “tecnologiche” le superfici rivestite.

Una superficie ricoperta da tessuto Jacquard diventa sensibile al tocco delle dita. A questo punto la trama elettronica rileva l’input e lo ritrasmette a circuiti miniaturizzati. Questi in wireless possono inviare l'input a dispositivi esterni come uno smartphone ma anche a qualsiasi altro apparecchio predisposto.

Non è più necessario interagire direttamente con il dispositivo toccandone la superficie. É infatti sufficiente uno sfioramento del tessuto per inviare un comando.

Ridurre le distrazioni, come funziona la cyber-giacca alleata dei ciclisti

Un primo impiego della tessitura Jacquard arriva da Levi’s. L’azienda in partnership con Google ha infatti creato la Levi’s® Commuter™ Trucker Jacket. Chi indossa questa giacca rimane connesso con il proprio smartphone senza bisogno di  tenerlo tra le mani.

Sul proprio sito Levi’s presenta la linea di giacche Levi’s® Commuter™ come una collezione pensata per il moderno ciclista urbano. Infatti, per chi usualmente si muove in bicicletta per raggiungere il posto di lavoro o per spostarsi in città la giacca riduce notevolmente le distrazioni dovute al quasi ormai ossessivo controllo dello smartphone. E’ sufficiente passare la mano sulla manica della giacca per compiere azioni quali:

  • gestione delle chiamate

  • musica

  • messaggi

  • agenda

  • Google Maps

Il tutto mentre si pedala senza dover estrarre il telefono dalla tasca e rischiare qualche brutta caduta o qualche incidente pericoloso. Il controllo delle varie azioni avviene interpretando il gesto. Il sensore, posizionato in un polsino, rileva i movimenti della mano destra. Questi attraverso un trasmettitore bluetouth, vengono inviati all’apposita app da installare sullo smartphone.

Vengono riconosciuti tre tipi di gesti:

  • scorrimento della mano dal basso verso l’alto

  • scorrimento della mano dall’alto verso il basso

  • il tocco sul polsino

Sebbene la giacca sia stata pensata per i ciclisti urbani, può però essere utili a chiunque voglia evitare distrazioni con lo smartphone mentre è impegnato in altre attività. Anche se composta da un tessuto tecnologico la Levi’s® Commuter™ Trucker Jacket può essere lavata in lavatrice con la sola accortezza di rimuovere il trasmettitore bluetouth che di tanto in tanto dovrà essere ricaricato attraverso una porta USB.

Conclusioni

La giacca Trucker nella versione “smart” sarà disponibile a partire dall’autunno a un costo di circa $350 ma indipendentemente dalla giacca in oggetto ciò che colpisce è che la tessitura Jacquard dimostra che è oggi possibile tessere filati elettronici insieme a filati naturali per ottenere tessuti con i quali è possibile interagire.

Qualsiasi superficie può quindi potenzialmente diventare smart se opportunamente ricoperta. Nel campo dell’abbigliamento e della moda si apre una nuova opportunità, quella di poter offrire ai propri clienti un capo di abbigliamento tecnologico con superficie interattiva dove fino ad oggi la tecnologia nei vestiti era stata solo marginale o del tutto assente. Una rivoluzione, poichè non si tratta più di indossare qualcosa al polso ma di vestire qualcosa sul proprio corpo.

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